Come aumentare la durata dell’ SSD: i nostri 5 consigli.
31 Maggio 2017Al giorno d’ oggi i computer sono dotati di dispositivi di archiviazione molto efficienti e veloci, questi device si chiamano SSD, o Solid State Drive. Questi, per molti, hanno oramai rimpiazzato i tradizionali hard disk, proprio per i loro innumerevoli vantaggi e prestazioni di alto livello. Ciò che molti non sanno però, è che gli SSD, a differenza degli hard disk, hanno una vita non troppo lunga. Proprio per questo motivo, esistono diversi accorgimenti per aumentare la durata dell’ SSD.
Impostazioni e funzioni da utilizzare per aumentare la durata dell’ SSD
Esistono infatti, delle funzioni e impostazioni, oltre al fatto di evitare più che si può inutili copie di dati, che possono essere eseguite per mantenere le prestazioni dell’ SSD per più tempo possibili.
Come:
Disattivare la deframmentazione: questa funzione solitamente, permette di organizzare i dati in maniera del tutto ordinata mettendoli vicini. Un’ unità a stato solido come l’ SSD non ha bisogno minimamente di tutto questo, perché vi si può accedere con la stessa velocità su ogni tipo di settore. Con la deframmentazione, l’ SSD può diminuire la sua aspettativa di vita poiché permette numerosi cicli di scrittura e sovrascrittura.
Eliminare il file di paginazione: questo elemento fa parte della memoria interna e viene utilizzato per non appesantire troppo la RAM del computer. Di conseguenza aumenta le sovrascritture nell’ unità a stato solido. La nota positiva è che nei computer di ultima generazione sono installate delle RAM con una memoria molto ampia, pertanto se non si utilizzano troppi programmi contemporaneamente, si può benissimo utilizzare senza sovraccaricare ulteriormente l’SSD.
Disattivare l’ ibernazione: questa funzione viene utilizzata per risparmiare energia poiché mentre il computer si spegne provvisoriamente, tutti i file di sistema contenuti nella memoria del sistema, vengono immagazzinati nella memoria a stato solido. Ovviamente questa operazione può nuocere notevolmente alla “salute” del dispositivo a stato solido dato che, in questo modo, viene più volte sovrascritto.
Attivare il comando TRIM: questa indicazione permette all’ SSD di individuare le aree e i blocchi di memoria non più utilizzati in modo tale da poterli cancellare e acquisire più spazio. Solitamente è un’ impostazione predefinita del sistema, ma per esserne certi si può visualizzare controllando tra le impostazioni del BIOS.
Aggiornare il firmware: gli SSD sono composti al loro interno da apparecchi elettronici, pertanto l’ elemento artefice e responsabile delle efficienti prestazioni è unicamente il firmware. Per questo motivo è bene aggiornare frequentemente il firmware nella sua ultima versione resa disponibile del produttore del disco solido.
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