Come danneggiare gli hard disk con dei rumori
16 Novembre 2016Tra le tante modalità di danneggiamento di un computer o di un hard disk, non bisogna sottovalutare i rischi connessi a rumori molto forti: lo si può dedurre leggendo la storia di un datacenter della banca ING in Romania, che a causa di un rumore di non meno di 130 decibel è andato fuori uso. Tutta colpa di un botto, proveniente non da un colpo di pistola o da un petardo, ma semplicemente da un’esercitazione anti-incendio. In sostanza, il sistema che entra in azione per favorire lo spegnimento delle fiamme ricorre a un gas inerte allo scopo di prevenire ed evitare eventuali danni ai componenti elettronici. Nel momento in cui si verifica un incendio, questo gas viene rilasciato in modo molto rapido attraverso particolari ugelli.
Ebbene, un gas che fuoriesce a un livello di pressione elevato produce un rumore non indifferente, sufficiente – a quel che si deduce – a limitare la funzionalità di un hard disk. Tornando all’episodio che è accaduto in Romania, il suono ha prodotto delle vibrazioni che hanno provocato dei danni piuttosto consistenti agli hard disk, alcuni dei quali perfino impossibili da riparare: di conseguenza, il datacenter è risultato inservibile per diverse ore, con le operazioni bancarie che sono state sospese dall’una del pomeriggio alle undici di sera, tra le prevedibili proteste dei clienti.
Attenzione ai rumori
Può sembrare stupefacente che un semplice rumore, per quanto di alta intensità, sia in grado di compromettere la funzionalità di un hard disk, in misura parziale o addirittura definitiva, ma in realtà è una circostanza più frequente e meno rara di quel che si possa immaginare. Insomma, la vicenda romena non costituisce un avvenimento inconsueto, ma si è già verificata – in luoghi, tempi e modi diversi -: al punto che IBM ha dato ad alcuni ricercatori il compito di indagare a proposito dei danni che possono derivare dal suono che si genera nel momento in cui viene rilasciato del gas compresso.
Il fatto è che gli hard disk magnetici sono caratterizzati da una sensibilità molto elevata: e in un datacenter di hard disk di questo tipo ce ne sono centinaia, se non addirittura migliaia. Più si va avanti con lo sviluppo tecnologico, per altro, e più gli hard disk diventano sensibili: quelli più moderni, in effetti, sono alquanto fragili, dal momento che la densità superiore di dati ha limitato la quantità di spazio a disposizione. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, per capire la delicatezza della questione è sufficiente pensare che la testina di scrittura e lettura oggi può scostarsi per non più di 26 nanometri: nel caso in cui questo limite venga superato, si possono verificare dei problemi. In precedenza, la soglia relativa a questa distanza era più ampia, e forse è anche per questa ragione che la questione dei suoni di alta intensità non si era mai posta. Fatto sta che è bene tenere sotto controllo il numero di decibel per evitare conseguenze spiacevoli.
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