Dischi RAID, a cosa servono e come funzionano

In quanto specialisti nel recupero dati, ci occupiamo anche di interventi su sistemi RAID , un servizio fondamentale per tutte le aziende che hanno necessità di gestire una mole notevole di dati e che devono archiviarli su diverse unità di archiviazione.

Spieghiamo cosa sono i dischi RAID e qual è il loro funzionamento, così è più semplice comprendere perché sono utili e perché occorre conservare correttamente i dati.

Cosa sono i dischi RAID

Abbiamo parlato qui  e qui di recupero dati da RAID e di come funzionano gli hard disk per NAS, qui esaminiamo il metodo di archiviazione che garantisce maggiore protezione dei dati e migliori prestazioni generali tramite l’impiego di più hard disk.

RAID vuol dire redundant array of independent disks, cioè l’insieme ridondante di dischi indipendenti; questo consente al controller di suddividere i dati tra tutti i dischi presenti, in modo da poter raggiungere performance più efficienti, una maggiore sicurezza ed anche un adeguato livello di tolleranza contro eventuali guasti.

È possibile usare delle combinazioni di modalità RAID, che sono suddivise in livelli (0, 1, 5 sono le principali, per una panoramica completa rimandiamo qui https://docs.qnap.com/nas-outdated/QTS4.3.4/it/GUID-7510237F-9B5C-4575-B091-2836BD3ACABF.html).

Le tipologie RAID dal livello 0 al livello 7 sono dette “di base”, mentre le tipologie RAID “annidate” sono quelle di base combinate tra di loro in maniera tale da sfruttare le caratteristiche dell’una o dell’altra tipologia.

I tipi di configurazione RAID più avanzati sono usati soprattutto in ambito aziendale, mentre i RAID di base sono adoperati più che altro in casa o in piccoli uffici.

Come funziona il RAID e quali sono i vantaggi

Nel caso del RAID di livello 0, chiamato “striping”, è necessario disporre di almeno 2 dischi, per dividere i dati in blocchi uguali, ognuno dei quali viene poi scritto su un disco diverso.

La capacità effettiva è pari alla capacità del disco di dimensioni minori moltiplicata per il numero totale di dischi utilizzati. Per quanto concerne la sicurezza dei dati, però, in caso di rottura di un disco è più probabile che questi vadano persi e inoltre la percentuale di questa probabilità aumenta in proporzione al numero di dischi utilizzati.

Questa configurazione è consigliata principalmente a chi deve gestire file di diverso tipo come video, audio o immagini, e a chi ha l’esigenza di utilizzare tutti quei particolari programmi che necessitano di trasferire grosse quantità di dati.

Il RAID di livello 1 è chiamato “mirroring”, poiché i dati vengono scritti sul disco primario per poi essere successivamente replicati su uno o più dischi secondari. In questo caso, per la realizzazione di un RAID di livello 1, è necessario utilizzare almeno due dischi mentre la capacità effettiva è quella dell’hard disk di dimensioni minori, tuttavia in caso di guasto di tutti i dischi eccetto uno consente il funzionamento e facilita il recupero dei dati. Questo è possibile perché, se si danneggia un disco, è possibile sostituirlo, inoltre il controller può fare simultaneamente più letture, ottenendo buone prestazioni sebbene non gestisca ottimamente lo spazio disponibile.

Per questi motivi, il RAID di livello 1 è consigliato per tutte quei casi in cui la continuità del servizio è fondamentale.

La configurazione RAID 5 offre altri vantaggi: la capacità effettiva, anzitutto, è pari a quella del disco di dimensioni minori moltiplicata per il numero complessivo di dischi meno uno.

Per fare un esempio: disponiamo di 3 dischi da 2 TB ciascuno, in questo caso la capacità effettiva sarà pari a 2 TB x (3 – 1 dischi) = 2 TB x 2 dischi, ovvero a 4 TB.

L’altro aspetto decisivo sta nell’elevata velocità nel leggere i dati, unita ad una media velocità nello scriverli; inoltre esiste una versione chiamata RAID 5 Enhanced che, grazie all’utilizzo di un ulteriore disco, permette di ricostruire più velocemente il sistema RAID quando è rilevato il danneggiamento di uno dei dischi presenti.

Perché usare il RAID 10

Questa è la tipologia annidata più semplice, che richiede l’impiego di almeno 4 hard disk, mentre la capacità effettiva è pari a quella del disco di dimensioni minori moltiplicata per il numero totale di dischi presenti, dividendo il totale per 2.

Prestazioni elevate e alta tolleranza contro i guasti sono due caratteristiche che influiscono sulla scelta del RAID 10.

È importante però sottolineare che RAID non è sinonimo di backup: il RAID scrive i dati contemporaneamente su più dischi, ma questa operazione non crea copie di backup.

Se per qualsiasi motivo il sistema operativo, il software o l’hard disk danneggiano i dati, questi dati corrotti vengono, infatti, duplicati su ogni disco, danneggiandoli tutti.

Nel caso del backup, invece, la copia è archiviata in un luogo fisico diverso da quello dei dati originari e se non si esegue un backup di dati corrotti, quelli archiviati non possono essere in alcun modo danneggiati. Quindi le procedure di backup devono essere sempre eseguite.

Per quanto riguarda il recupero dati, le operazioni sono molto più complesse di quelle effettuate su altri device, per questo il nostro staff si occupa di:

• Verificare le condizioni di ogni unità
• Ricostruzione assemblaggio e alberatura del Raid
• Estrazione del set di dati
• Copie su hard disk nuovi

Se hai necessità di recuperare i dati da sistemi RAID, contattaci per un preventivo, ti forniremo una diagnosi nel più breve tempo possibile.