Gli hard disk liquidi sono il futuro?
6 Agosto 2014Immaginate che una piccola porzione di un liquido, un cucchiaio, possa contenere 1 Terabyte di dati: fantascienza?
Forse non più, secondo i ricercatori della University of Michigan e della New York University, i quali stanno sperimentando lo stoccaggio di informazioni su cluster di nanoparticelle sospese in un liquido, sfruttando le proprietà di elementi come polimeri, schiume e altri biomateriali.
Com’è possibile ottenere un risultato del genere? La differenza rispetto ai sistemi tradizionali è che gli hard drive usano due stati (0 e 1) mentre le nanoparticelle organizzate in cluster di 12 particelle di memoria possono avere fino a 8 milioni di stati, corrispondenti a 2,86 byte di dati.
Riscaldando il liquido che contiene le nanoparticelle si possono configurare le informazioni contenute in esse: i ricercatori spiegano che il sistema funziona in modo simile a un Cubo di Rubik, perché ciascun pattern è ottenibile applicando schemi precisi.
La sperimentazione effettuata ha dimostrato che un cucchiaio della soluzione al 3% può contenere fino a 1 TB di dati, un passo avanti gigantesco nell’evoluzione dello storage di dati. Per ora non dobbiamo avere fretta, gli hard drive liquidi non saranno disponibili a breve, tuttavia gli sviluppi potrebbero essere davvero sensazionali non solo per quanto riguarda l’ingombro degli hd ma anche per le possibili applicazioni in campo medico-scientifico.
Lo storage su supporti solidi continuerà ad accompagnare tutte le nostre attività ancora a lungo, ma siamo curiosi di vedere come si riuscirà ad archiviare e recuperare dati da una sorta di “sciroppo”.
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