RAID 5: significato, caratteristiche, impiego e vantaggi

Se hai bisogno di recuperare i dati da un sistema RAID, astieniti il più possibile da soluzioni azzardate fai da te e CONTATTACI subito per una prima diagnosi del problema e un preventivo per il recupero.

Guida alla configurazione RAID 5

In una concatenazione di vari dischi rigidi all’interno di un RAID (Redundant Array of Independent Disks) sono numerose le opportunità di scelta. Tra quelle che vanno per la maggiore in riferimento ai setup, una menzione speciale la merita il RAID 5.

Prima di analizzare cos’è, come funziona e quali sono nel complesso i fattori che hanno inciso sul conveniente rapporto qualità-prezzo che lo contraddistingue, ci sembra opportuno fare una premessa sulla tecnologia in oggetto.

Diffusasi a partire dall’inizio degli Anni ´80, alla tecnologia RAID vanno riconosciuti ampi meriti per quanto riguarda i sensibili miglioramenti nelle performance dei supporti di storage e al conseguente aumento in termini di resistenza a fronte di eventuali guasti.

Cos’è il RAID 5

Il RAID 5 va inteso come una concatenazione, costituita da almeno 3 dischi rigidi. Insieme, ricoprono il ruolo di unità logica, ponendosi come intento primario l’incremento delle performance di ogni dispositivo di archiviazione, soprattutto in relazione alla prevenzione a fronte di guasti e alla velocità di lettura.

In sintesi, ne consegue che per centrare appieno questi “ambiziosi” obiettivi, da un lato, i RAID 5 si occupano di ripartire i dati da archiviare su tutti i dischi rigidi e in misura uguale.

Si tratta del processo di striping. Dall’altro lato, invece, i RAID 5 calcolano le informazioni di parità aventi a che fare con i dati archiviati. A seguito di questo, procedono alla loro suddivisione fra i diversi dispositivi.

Un apposito connettivo XOR, consente al sistema di archiviazione di effettuare la ricostruzione sia dei blocchi perduti, sia di quelli andati incontro a eventuali danneggiamenti.

Come viene calcolata la capacità totale di archiviazione che caratterizza un sistema RAID5?

La formula da tenere presente è la seguente: Numero complessivo dei dischi rigidi – 1) x la capacità di archiviazione del disco rigido con meno spazio disponibile.

Si prendano in considerazione tre hard disk con capacità di archiviazione, corrispondente a 1 TB (terabyte) ciascuno. A quanto ammonterà, quindi, la capacità di archiviazione complessiva? Stando alla formula appena indicata, a 2 TB.

Questo perché il terzo terabyte restante viene appositamente adibito alle informazioni di parità. A prescindere dalla grandezza dello spazio di archiviazione, il sistema RAID 5 di turno si dimostra a rischio solamente qualora due dischi rigidi dovessero “crashare” in simultanea. Ecco perché la configurazione ideale prevede idealmente un numero dispari di supporti di archiviazione: 7, 5, 3.

Circa la logica di funzionamento di un RAID 5, urge precisare che sia lo striping, sia la parità delle informazioni si dimostrano due aspetti di cruciale importanza. La duplicazione delle informazioni di parità di ciascun disco incide sensibilmente sulla logica di funzionamento di questo tipo di RAID.

Vantaggi e svantaggi di RAID 5

Come evidenziato, il RAID 5 ha dalla sua un buon rapporto qualità-prezzo. Le prestazioni sono valide, l’efficienza attraverso la quale viene generata la ridondanza si differenzia sensibilmente da altri sistemi.

Il motivo di fondo risiede nel fatto che l’archiviazione dei file non avviene in differenti versioni, ma in resi ridondanti. Se questo è possibile, è per via dei blocchi di parità. Inoltre, le concatenazioni di RAID 5 si dimostrano utili, perché riescono a mantenere un porzione notevole della capacità di archiviazione originale.

Le concatenazioni in oggetto poi si rivelano un’opzione low cost ai fini dell’incremento della velocità di lettura: grazie allo striping dei dati, infatti, risulta possibile accedere parallelamente su varie parti di un singolo blocco di dati. In questo modo, i vari dispositivi da cui è partita la richiesta possono procedere alla lettura dei dati in tempistiche particolarmente contenute.

Altro aspetto positivo del RAID 5 riguarda il contenimento dei rischi, qualora si registrassero malfunzionamenti di sistema.

Nella circostanza in cui uno dei dischi rigidi dovesse andare fuori servizio per via di un difetto, in genere, non vi sono problemi in termini di operatività. Quest’ultima viene garantita, nonostante la ricostruzione dei dati necessiti dei tempi opportuni.

Non mancano tuttavia gli svantaggi: in un RAID 5 le operazioni di scrittura sul cluster dei dischi rigidi è connessa a una lettura ulteriore, il cui scopo primario verte sul controllo e sul ricalcolo delle informazioni di parità presenti; c’è poi bisogno di un passaggio aggiuntivo per dividere i dati paritari dai nuovi dati utenti.

Rispetto al RAID 0, quindi, la velocità di scrittura dei dispositivi facenti parte di un sistema RAID 5 è decisamente più bassa.

Ricapitolando, tra i vantaggi di un sistema RAID 5, spiccano i rischi inferiori di crash, il conveniente rapporto qualità-prezzo; di converso, si registra una velocità di scrittura inferiore a confronto dei singoli dischi rigidi. Inoltre, la capacità di archiviazione su questi ultimi appare limitata a un porzione di quella totale.

L’impiego di RAID 5

Come si può facilmente intuire, il RAID 5 propone un compromesso interessante fra la convenienza dei costi e il livello valido delle prestazioni. La concatenazione ha i suoi aspetti positivi, a fronte di rischi contenuti e di malfunzionamenti che si verificano più di rado.

Basto solo questo duplice aspetto per spiegarne l’impiego effettivo. Le limitazioni inerenti al tasso di scrittura comportano un ricorso a questa archiviazione solo per i database con file di dimensioni contenute.

Per gli archivi con file particolarmente grandi, il RAID 5 non è di certo l’ideale. Sfruttarlo conviene quando occorre effettuare l’accesso a una miriade di blocchi di dati, caratterizzati da dimensioni contenute.

I server per le micro-transizioni, così come i database dove ogni giorno avvengono numerose operazioni su file contenuti, sono alcuni esempi a supporto dell’impiego di RAID 5.

Molti dei vantaggi della tecnologia RAID hanno a che fare soprattutto con la sicurezza. Le soluzioni non sono di certo indistruttibili, perché realizzate con hard disk tradizionali. Ragion per cui problemi e guasti possono sempre registrarsi.

Alcuni di questi possono mettere a repentaglio il funzionamento del RAID. Ecco, di fatto, i danneggiamenti più comuni che possono arrecare perdite di dati. Onde evitare di imbattersi in problemi come quello appena segnalato, è sempre il caso di procedere con il backup dei propri dati. In questo modo, non si corre il rischio di perdere i documenti.

Tra i guasti ricorrenti abbiamo il danno al controller, che può dar luogo a un mancato boot del sistema o a danni alle componenti elettriche installate. Il controller risulta pur sempre una scheda elettronica. E questo va sempre tenuto presente.

Altro guasto ricorrente risiede nella perdita della partizione dei dischi che compongono una configurazione. A fronte di danni, il funzionamento risulta compromesso e si può registrare una perdita dei dati.

Conclusioni

I problemi messi in evidenza sopra possono dar luogo alla perdita dei dati. Se non si ha esperienza in materia, non conviene agire in prima persona, perché la configurazione potrebbe anche essere compromessa, con il rischio di peggiorare la situazione. A Recovery Data siamo specializzati nel recupero dati da RAID. Contattaci subito per una prima diagnosi e un preventivo.